“Si chiama ordine, discernimento, quel che nessuno fa in questo momento”, recita il singolo di Morgan pubblicato qualche settimana fa. Un brano che traccia un ritratto piuttosto lucido del mondo della musica e della comunicazione in genere in quest’epoca in cui il confine fra informazione e becero gossip è ormai del tutto annullato così come quello fra arte e intrattenimento. Ma anche in questo mese di agosto cerchiamo comunque di sopravvivere a tutto ascoltando un po’ di buona musica.
È uno spirito punk nel senso più puro del termine quello che anima “Italia 25” di Oh!, nuovo nome dietro cui si cela Teno, già chitarrista de I Melt e anima de Lo Strano Frutto. Quattro canzoni stracolme di spigoli che, fra slanci di rabbia a bassa fedeltà e momenti di solitaria disillusione, ci regalano uno sguardo amareggiato e intransigente sulle contraddizioni dell’Italia di oggi.
È un falso leggero, Tommi Scerd. Le canzoni del suo “I mirabolanti racconti di Tommi Scerd” possono infatti apparire giocose e trasognati, ma già scavando appena oltre la superficie si scopre, dietro le atmosfere surreali, le trovate brillanti e gli ammiccamenti indie, un autore capace di navigare in modo personale e intelligente fra incertezze esistenziali, disequilibri sociali e umane malinconie.
Chi si sarebbe mai aspettato di vedere Giusy Ferreri impegnata come vocalist di un progetto rock accanto ad alcuni dei migliori musicisti della scena alternativa? “Hangover” dei Bloom è un disco compatto e credibile. Dieci tracce di rock graffiante, ombroso e ben calibrato che spazzano subito via ogni possibile pregiudizio e riescono a valorizzare la voce della cantante in modo tanto inusuale quanto interessante.
Punta dritto al sodo, rOMA con il suo nuovo album intitolato “Puff”. Dieci canzoni senza fronzoli che mettono al centro della scena la scrittura dell’artista, le sue melodie pulite che spesso esplodono in ritornelli liberatori e le sue parole in cui, con uno spirito da cantautore puro e un’indole anni ’70, si intrecciano riflessioni personali e momenti narrativi.
Ha il dono della semplicità, Daniele Cobianchi. Un artista che, stando alla larga da ogni tipo di posa, ha la capacità di ricamare con naturalezza canzoni dalle melodie ariose attraverso le quali, come conferma anche il nuovo EP intitolato “Richie Cunningham”, riesce a dare vita a un’idea di pop estremamente sobrio e pulito intriso di buoni sentimenti e malinconie sottili.
Roberto Bonfanti [scrittore]
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