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Il fumetto tra libertà e riconoscimento - "Figure da leggere" di Giuliano Cenati



Sebbene il fumetto abbia una storia antica come quella del cinema, ha a lungo faticato ad ottenere un valido riconoscimento in ambito accademico: non vi sono corsi universitari specifici, nè istituzioni di promozioni ben finanziate. Di questa situazione, seppur con un accento positivo, ne parla Giuliano Cenati (professore di Letteratura italiana e coordinatore del primo laboratorio didattico su Graphic novel e graphic journalism dell'Università di Studi di Milano) in "Figure da leggere. Generi e prassi del fumetto in Italia (e dintorni) dal “Bertoldo” al graphic novel" (Mimesis 2023). Egli sostiene che l'assenza di un riconoscimento istituzionale ha permesso al fumetto di mantenere "spazi di libertà e di sperimentazione che altre forme espressive non sono in grado di coltivare altrettanto intensamente".

In "Figure da leggere", Cenati raccoglie diciotto saggi che raccontano di tale libertà dal Novecento, fornendo esempi di rappresentazioni e sperimentazioni culturali.

Il volume si divide in cinque capitoli organizzati a livello tematico più che cronologico: il primo è dedicato prevalentemente all'editoria del fumetto, il secondo ad alcuni protagonisti della comicità a fumetti, il terzo sulla rappresentazione della donna, il quarto sui generi del giallo e del noir, il quinto sulle contaminazioni tra romanzo e fumetto. I capitoli, così organizzati, forniscono una coerenza sistematica, ponendo l'attenzione sulle ricognizioni storiche e gli approfondimenti tematici.

Il primo capitolo esamina l'industria del fumetto, offrendo una panoramica sulle imprese più interessanti del Novecento e dei primi anni Duemila. Cenati, sottolienando il forte legame tra il fumetto, la serialità e i periodici, descrive la città di Milano come centro per lo sviluppo del fumetto (basti citare Diabolik o il più recente Zerocalcare). E' possibile assistere così a due fenomeni che l'autore indica come "irromanzimento del fumetto" nel formato graphic novel e una parziale "fumettizzazione dell'editoria libraia".

Nel secondo, terzo e quarto capitolo Cenati descrive come nel Novecento l'area del fumetto si sia ampliata grazie alle riviste di varia periodicità, analizzando il parere di autori che sostengono questa tesi. In particolare, Altan è autore di fumetti raccontati come "storie lunghe, romanzesche e realistiche". Si passa poi a descrivere il cineracconto, cineromanzo e fotoromanzo concentrandosi su personaggi famosissimi come Alan Ford e Dylan Dog.

L'ultimo capitolo analizza il rapporto tra il romanzesco e il fumetto, mostrando come il graphic novel si sia affermato sulla scia del successo internazionale degli inizi del XXI secolo. Cenati esplora le odierne tendenze, analizzando i contributi di autori come Toffolo, Zerocalcare, Fumettibrutti e ricostruisce la genealogia di questa forma. Autori come Hugo Pratt, Grazia Nidasio, Gianni De Luca, Gianluigi Gonano e Andrea Pazienza sono tappe fondamentali di una storia della letteratura a fumetti che Cenati ricostruisce nei suoi snodi principali, evidenziando la fertilità del campo per ulteriori studi.

Si può quindi concludere che l'opera sottolinei come il fumetto sia inserito nel contesto della narrativa italiana: Dylan Dog è considerato “una delle manifestazioni salienti e più tempestive della narrativa postmoderna italiana”, alla pari dell'Eco de "Il Nome della rosa"; il romanzo familiare mostrato da Pia Ferraris, Colaone e Zerocalcare rimanda ai modelli della letteratura già noti come "I Malavoglia". Il volume, senza trascurare lo studio monogafico di opere, personaggi e autori noti, permette quindi di avere un quadro generale sulla storia italiana del fumetto, mischiando sapientemente questioni teoriche e aspetti legati ai generi letterari.



CATERINA NASTASI

Via Andrea Palladio n. 16 - 20135 Milano  

Tel. 0258310655 mob. 3925970778



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