È un mese breve, febbraio, dunque lasciamo da parte i preamboli e andiamo direttamente al sodo concedendoci un po’ di buona musica.
“È inutile parlare d’amore” è il nuovo album di Paolo Benvegnù. C’è bisogno di aggiungere altro? Un lavoro intriso fino al midollo della poetica potente, evocativa e irrequieta che ha reso l’ex leader degli Scisma una delle voci più preziose della musica italiana contemporanea. Un gioiello elegantissimo e ombroso che sa scavare nel profondo dell’animo umano regalando gemme di rara intensità.
Sono intrise del fascino spigoloso e la vena malinconica di Genova, le canzoni di “Nero” degli En Roco. A vent’anni dall’esordio, la band ligure è ormai una certezza per gli amanti della canzone d’autore meno convenzionale e anche questa volta si conferma con un album elegante in cui minimal rock ed echi della storica scuola genovese sanno fondersi dando vita a un impasto personale e intrigante.
C’è un particolare equilibrio fra concretezza e dimensione onirica, fra le tracce di “Baci bendati” di Emiliano Mazzoni. Nove canzoni guidate da una sorta di poetica delle piccole cose e ricamate su una scrittura dall’anima folk raffinata, personale e spesso eterea che sa mischiare le carte costruendo un mondo sonoro tanto personale quanto sfuggente fatto di atmosfere sognanti, eleganza e spontaneità.
Sanno scrivere canzoni accattivanti, I Pixel, e scelgono di valorizzarle con un sound essenziale e privo di fronzoli. Così le otto tracce di “Sala 5”, nuova prova della band, si fanno apprezzare proprio per la capacità di puntare dritte al sodo fra melodie intriganti, riflessioni personali, arrangiamenti compatti, atmosfere ombrose, chitarre spigolose, echi new-wave e richiami all’indie-rock di inizio millennio.
È un cantautore puro, Marco Cantini, di quelli che, come si faceva negli anni ’70, mettono al centro del proprio lavoro il desiderio di raccontare storie importanti. Il suo “Zero moltiplica tutto” è così un disco orgogliosamente fuori da ogni moda. Un album di storie personali e storie sociali che si intrecciano fra rock, folk e canzone d’autore mettendo al centro la scrittura incisiva e pulita dell’artista.
Sono nati nella mitica Firenze degli anni ’80, gli Zero.55, e con “L’aria che tira” si riaffacciano sulle scene con tanta voglia di dare ancora libero sfogo al loro rock dalle tante sfumature. Quattro inediti (più una cover) in cui la band coniuga una scrittura vivace ma capace di pensieri non banali con arrangiamenti taglienti e diretti costruendo un breve percorso fra rock d’autore, spigolosità garage e richiami new-wave.
Il titolo del nuovo album degli Inside The Hole,“The rotten side”, dice già molto. Otto tracce che si muovono con piglio sicuro fra attitudine hard-rock anni ’80, irrequietezza rock-blues, chitarre sferraglianti e atmosfere fumose da rock club dei sobborghi di Los Angeles, portando così l’ascoltatore a immergersi totalmente in quel “lato marcio” del rock americano citato nel titolo.
Roberto Bonfanti [scrittore] www.robertobonfanti.com
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