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FILIPPO GORINI, GIOVANE STELLA ITALIANA DEL PIANISMO INTERNAZIONALE, TORNA A MILANO

francescocaprini

foto: Filippo Gorini
foto: Filippo Gorini

James Feddeck sul podio al Dal Verme per dirigere pagine di Beethoven e Schubert e poi in tournée a Parma nella stagione della Toscanini Milano,


Teatro Dal Verme

giovedì 20 febbraio, ore 10 e

ore 20 sabato 22 febbraio, ore 17


Parma, Auditorium Paganini (stagione Fondazione Toscanini)

Venerdì 21 febbraio, ore 20.30

  

Atteso ritorno a Milano, ancora una volta ospite dei Pomeriggi Musicali, del giovane pianista italiano Filippo Gorini, stella sempre più brillante del concertismo internazionale. Dopo due anni, il musicista lombardo sarà ospite dell’80a stagione 2024/2025 “80 anni suonati”

al Teatro Dal Verme giovedì 20 febbraio (ore 10 e ore 20) e sabato 22 febbraio (ore 17) con sul podio James Feddeck.


Venerdì 21 febbraio, I Pomeriggi Musicali con Feddeck e Gorini saranno ospiti della Stagione dell’Orchestra La Toscanini di Parma all’Auditorium Paganini. 

Vincitore del Premio Abbiati dell’Associazione Nazionale Critica Musicale, come miglior solista del 2022, Filippo Gorini – che non compiuto ancora 30 anni – ha ricevuto altri premi tra cui il Borletti-Buitoni Trust Award (2020), e il Premio Una vita nella musica – Giovani (2018), assegnato dal Teatro La Fenice di Venezia. Nel 2015 si è aggiudicato il Primo Premio e il Premio del Pubblico al Concorso Telekom-Beethoven di Bonn.


Grande successo hanno avuto i suoi tre cd dedicati a Beethoven e Bach per Alpha Classics/Outhere. Diplomatosi con menzione d’onore presso il Conservatorio Donizetti di Bergamo e l’Università del Mozarteum di Salisburgo, continua a perfezionarsi con Maria Grazia Bellocchio, Pavel Gililov, Alfred Brendel e Mitsuko Uchida. 


Il programma prevede l’esecuzione di due capolavori della letteratura musicale romantica, il Concerto n. 3 in Do minore per pianoforte e orchestra op. 37 di Ludwig van Beethoven e la Sinfonia n. 4 in Do minore d 417 “Tragica” di Franz Schubert, «due capolavori prossimi per genesi (viennese, a quindici anni di distanza) – scrive nelle note di sala Raffaele Mellace – attorno a una medesima, emblematica tonalità, da cui i due autori seppero trarre conseguenze assai distanti.

Il Terzo concerto per pianoforte di Beethoven rappresenta un approdo per l’esperienza creativa di un compositore che non ha soltanto fatto propri i modelli di Haydn e Mozart, creando lavori già di alto valore estetico, ma ha ormai acquisito una propria fisionomia riconoscibile, un profilo stilistico che emerge da questa partitura in termini quasi programmatici.

In questo lavoro, che si direbbe quasi inaugurale del catalogo del grande sinfonista, si manifesta, come ha scritto Francesco Degrada, «per la prima volta in questa forma la dimensione titanica ed eroica dell’umanità beethoveniana». Vi contribuisce senz’altro quel congeniale do minore […] il concerto fu presentato il 5 aprile 1803 nel primo appuntamento interamente dedicato a lavori beethoveniani: un concerto monstre, visto che la locandina prevedeva anche le prime due sinfonie e l’oratorio Cristo al Monte degli ulivi. […] Il dedicatario è il principe Luigi Ferdinando di Prussia, nipote del re Federico Guglielmo III, buon pianista e amico di Beethoven, conosciuto da questi a Berlino e incontrato nuovamente a Vienna nel 1805, un anno prima della morte del principe nella battaglia di Saalfeld. […] La Sinfonia n. 4 “tragica” del giovane Franz Schubert, completata il 27 aprile 1816 (in un periodo di fervore personale per il genere […]) venne ascoltata per la prima volta soltanto postuma, nel 1849. All’ascoltatore richiede un approccio molto diverso dal confronto con la più celebre tra le sinfonie in do minore, la Quinta di Beethoven. Certo, Schubert nutre in questo lavoro l’ambizione del “fare grande”, tramite un’architettura distesa e un’orchestrazione rinforzata (quattro corni, un unicum nel sinfonismo schubertiano). E tuttavia si stenta a prendere davvero sul serio l’aggettivo “tragico”».


NB Si informa il gentile pubblico che il maestro Mischa Maisky non potrà essere presente nei previsti concerti del 6 e 8 marzo 2025. Al suo posto ci sarà il violoncellista Ettore Pagano.

l programma rimarrà invariato con il Concerto per violoncello e orchestra in Si minore op. 104 di Antonín Dvorák.

  

Milano, Teatro Dal Verme

Giovedì 20 e sabato 22 febbraio 2025 


Parma, Auditorium Paganini (stagione La Toscanini)

Venerdì 21 febbraio 2025 Direttore James Feddeck Pianoforte Filippo GoriniOrchestra I Pomeriggi Musicali 


Ludwig van Beethoven(Bonn 1770 – Vienna 1827 )Concerto n. 3 in Do minore per pianoforte e orchestra op. 37 Franz Schubert(Vienna 1797 – 1828)Sinfonia n. 4 in Do minore d417 “Tragica”  James Feddeck direttoreGià direttore principale dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali, James Feddeck è nato a New York e il «Chicago Tribune» lo ha acclamato come «un talentuoso direttore di cui si sentirà parlare per molto tempo». Vincitore del Solti Conducting Award, dell’Aspen Conducting Prize ed ex-Assistant Conductor della Cleveland Orchestra, ha diretto orchestre come la BBC Scottish Symphony Orchestra, la Filarmonica di Varsavia, la Staatskapelle di Weimar, la Oregon Symphony Orchestra, l’Orchestre Symphonique de Montréal, l’Orchestre National de Belgique, la Bournemouth Symphony Orchestra, la RSO Wien, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, l’Orchestre National de France, la BBC Philharmonic, la BBC Symphony Orchestra, la Royal Philharmonic di Liverpool, la Royal Stockholm Philharmonic, la Filarmonica di Helsinki, la Chicago Symphony Orchestra, la San Francisco Symphony Orchestra, le orchestre sinfoniche di Seattle, Detroit e Toronto. Esperto organista, si è esibito in recital in Europa e Nord America. Ha studiato oboe, pianoforte, organo e direzione al Conservatorio di Musica di Oberlin dove ha ottenuto il primo Outstanding Young Alumni Award.https://www.jamesfeddeck.com/  


Filippo Gorini pianoforteNon ancora trentenne, Filippo Gorini ha conquistato elogi unanimi nelle più famose sale di tutto il mondo  come il Concertgebouw di Amsterdam, il Konzerthaus di Berlino e di Vienna, la Elbphilharmonie di Amburgo, la Wigmore Hall di Londra, la Tonhalle di Zurigo, e con orchestre quali l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Tra i principali impegni dell’ultimo anno, i debutti al Teatro alla Scala di Milano nell’ambito del festival Milano Musica, alla Carnegie Hall di New York, al National Centre for the Performing Arts di Pechino, e con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Daniele Gatti. Nell’ambito del progetto The Art of Fugue Explored, con il sostegno del Borletti-Buitoni Trust, nel 2020 ha registrato L’Arte della Fuga di Bach per Alpha Classics, e ha eseguito quest’opera in oltre 30 concerti in Europa. Il suo prossimo progetto Sonata for 7 Cities, che si svolgerà nel biennio 2025-26, lo porterà a trascorrere residenze artistiche di un mese in sette metropoli mondiali, con l’obiettivo di mostrare un nuovo modo, responsabile ed etico, di concepire la vita di un musicista. Vincitore del Premio Abbiati dell’Associazione Nazionale Critica Musicale, come miglior solista del 2022, Gorini ha ricevuto inoltre il Borletti-Buitoni Trust Award (2020), e il Premio Una vita nella musica – Giovani (2018), assegnato dal Teatro La Fenice di Venezia. Nel 2015 si è aggiudicato il Primo Premio e il Premio del Pubblico al Concorso Telekom-Beethoven di Bonn. I suoi tre cd pubblicati da Alpha Classics/Outhere e dedicati a opere di Beethoven e Bach, hanno ottenuto importanti riconoscimenti della critica internazionale, tra cui un Diapason d’Or. Diplomatosi con menzione d’onore presso il Conservatorio Donizetti di Bergamo e l’Università del Mozarteum di Salisburgo, continua a perfezionarsi con Maria Grazia Bellocchio, Pavel Gililov, Alfred Brendel e Mitsuko Uchida.


Ufficio stampa

Floriana Tessitore +39 3387339981 stampa@ipomeriggi.it Fondazione I Pomeriggi Musicaliwww.ipomeriggi.it 

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