David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land.
David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land a cura di Denis Curti
14 febbraio - 10 novembre 2023
Pinacoteca Tosio Martinengo piazza Moretto 4, Brescia
orari: martedì - domenica dalle 10.00 alle 18.00; aperto lunedì 10 aprile, 25 aprile e 1° maggio 2023
Info e prenotazioni: www.bresciamusei.com centro unico prenotazioni (CUP) T. 030/2977833 - 030/2977834 cup@bresciamusei.com
Fondazione Brescia Musei ha commissionato a David LaChapelle un’opera che entra nelle collezioni di Pinacoteca Tosio Martinengo e che riflette sui temi centrali della pittura di Giacomo Ceruti: i poveri, gli ultimi, i fragili, gli emarginati. Ne è derivata una visione inedita, che amplia il messaggio di Ceruti verso una dimensione globale, quanto disastrosamente attuale.
Per Ceruti2023 l’opera del pittore lombardo si fa anche contemporanea, grazie al progetto che nasce nelle sale di Pinacoteca Tosio Martinengo: David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land a cura di Denis Curti, dove l’universo classico di Ceruti incontra l’immaginario lachapelliano, in un confronto e un tributo del fotografo americano al lavoro dell’artista, al suo sguardo verso gli ultimi della società.
Il progetto nel suo complesso vede entrare nelle sale di una delle più importanti realtà culturali italiane la serie Jesus Is My Homeboy (2003) di David LaChapelle insieme all’opera inedita, commissionata da Fondazione Brescia Musei e realizzata per l’occasione grazie al bando Strategia Fotografia 2022 del MiC: Gated Community, una rappresentazione, secondo il fotografo americano, delle contraddizioni della società, sull’ostentazione della ricchezza che convive accanto alla povertà, sempre più diffusa. Riflessioni sulle disuguaglianze del nostro tempo, nate dalla meditazione sull’opera di Ceruti.
In occasione della mostra, il 21 aprile alle ore 21.00 il cinema Nuovo Eden propone la proiezione del film Rize – Alzati e balla (USA 2005, 86′): il documentario diretto da David LaChapelle, premiato al Sundance Film Festival, girato nei sobborghi di Los Angeles, illustra le due subculture della danza clowning e krumping, esplose nei ghetti neri della città, distrutti nei giorni dei violenti disordini razziali scaturiti dopo il verdetto del caso di Rodney King.
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