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Big Sexy Noise - Intervista a Lydia Lunch di: Fabio Pigato

francescocaprini


Big Sexy Noise - Intervista a Lydia Lunch

di: Fabio Pigato

 

Il concerto dei Big Sexy Noise è una di quelle esperienze che lasciano il segno. Lydia Lunch è una provocatrice in grado di risvegliare gli istinti animaleschi di qualsiasi persona le si trovi davanti. Sensuale, trasgressiva, sfacciata, senza filtri e senza limiti. Vederla sul palco equivale ad un rituale sessuale da fare impallidire Severin e la sua Venere.

Lydia si concede generosamente al pubblico e lo coinvolge nel suo Menage, coadiuvata da uno strepitoso James Johnston (Gallon Drunk, Nick Cave, PJ Harvey) alla chitarra, che crea delle bordate rumorose sporgendosi oltre il limite del palco e da Ian White (Gallon Drunk) alla batteria, che coordina il tutto. 

Nessuno dei tre si risparmia fisicamente e ci regalano un’ora e mezza di strepitoso Rumore Sexy!

Dopo il concerto ho la fortuna di cenare insieme alla band in un’atmosfera molto rilassata. James e Ian sono affabili e Lydia ci intrattiene tutti con il suo senso dell’umorismo grottesco ed esagerato. Ci racconta un sacco di aneddoti divertenti che purtroppo non posso trascrivere, per ovvi motivi.

Dovete fidarvi sulla parola quando vi dico che è una vera sacerdotessa.

Quello che invece posso trascrivere, sono le risposte alle seguenti domande.

Buona lettura.

 

Ciao Lydia, come prima cosa ti chiedo se, come Big Sexy Noise, state lavorando a dei nuovi brani?

 

LL: Centinaia! Sì centinaia. Lavoriamo tantissimo perchè amiamo quello che facciamo. Abbiamo molto materiale inedito, che al momento nessuno ancora ha sentito. Siamo sempre sul pezzo e ci saranno presto delle novità.

James Johnston annuisce e ci assicura anche lui che i brani inediti sono tanti.

 

Una domanda che riguarda invece New York City. Molti artisti hanno scelto di allontanarsi da questa città. Penso ad esempio a Patti Smith oppure a Thurston Moore. Si può ancora dire che la grande mela sia un luogo creativo?

 

LL: Amavo New York City nel 1979 e l’ho amata durante tutti gli anni ottanta. Mi piaceva anche solo bighellonare in giro. Me ne sono andata nel 1990 perché consideravo concluso il mio rapporto con la città. Ne avevo avuto abbastanza. Non credo si possa ancora considerare un posto creativo. Questo è dovuto principalmente al fatto che la vita è diventata troppo costosa. Gli artisti non ce la fanno più e sono costretti ad andarsene. Decisamente, non ci sono più stimoli alla creatività.

 

Lydia tu hai sempre affiancato alla tua attività di musicista, anche la scrittura di libri e sceneggiature per il cinema. Stai lavorando a dei nuovi progetti in questo ambito?

 

LL: Ho finito di scrivere una sceneggiatura per il cinema e anche un nuovo libro, ma non te ne parlerò adesso perchè entrambi i progetti usciranno il prossimo anno. Sappi però che sono pronta per partire…(that’s great and that’s what I do)

 

Hai collaborato con moltissimi grandi artisti, non faccio neppure la lista. Io però essendo un grande fan dei Sonic Youth volevo chiederti di raccontarmi qualcosa di Death Valley 69 (da Bad Moon Rising).

 

LL: Ohhhh! allora. Quel brano l’ho scritto mentre facevo il mio solito tragitto in autobus. Era un tragitto molto lungo. (il brano in questione parla degli omicidi della Manson’s Family. Il videoclip, a suo tempo vittima della censura è stato girato da Richard Kern ndr.)

Poi ho portato il brano alla band e abbiamo deciso di registrarlo per inserirlo nel loro album Bad Moon Rising.

Thurston Moore... la mia prima cotta per una rockstar! Era davanti a me e mi ascoltava attentamente, arrossiva e si vedeva che era imbarazzato. Era irresistibile..

 

Dicono che sia molto timido

 

LL: Non come me! ma con gli altri si (risate)

 

L’ assonaza può essere considerata solamente una regola a cui possiamo trasgredire?

 

LL: Quello che noi cerchiamo di fare con i Big Sexy Noise è solamente la nostra musica. Si può trattare di Punk, Nowave, Rock, Psycho Ambient, Big Band, strumentale ecc. ecc.

Abbiamo un comune denominatore, ma allo stesso tempo ogni brano suona in modo diverso.

Potremmo anche chiamarla schizofrenia musicale.

Cerchiamo di creare il  miglior groove possibile, anche quando si tratta di testi che parlano di politica, di cazzate americane oppure solamente dei monologhi. Questi sono i Big Sexy Noise e alla fine della serata vogliamo solamente fare rock and roll, ubriacarci, sballarci e a volte anche scopare.

 

Grazie Lydia, per essere così come sei!


Big Sexy Noise - Intervista a Lydia Lunch

di: Fabio Pigato

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